Che cos’e' lo Zero Waste?
Aggiornamento: 8 mar 2022
Diciamoci la verità, chi vuole intraprendere la strada della sostenibilità si imbatte spesso in termini impossibili. Voi che ci seguite lo sapete bene, visto che avete scelto di essere amici dell’ambiente!
Non è facile già di per sé iniziare a condurre una vita senza plastica e senza inquinare. Se poi dobbiamo aggiungerci anche la scarsità di informazioni o, a volte, la molteplicità di informazioni... beh, non ne parliamo proprio!!!
Sì, lo so, sembra un controsenso ma è così. Quando si decide di intraprendere un nuovo stile di vita ci si ritrova spesso a voler entrare a far parte di un gruppo di persone in cui sentirsi compresi, alle quali fare domande per ricevere consigli. Molto spesso, quindi, ci si ritrova completamente sommersi da tutti questi nuovi nomi.
Proprio per questo motivo, non essendo appunto una scelta facile, si rischia di abbandonare i propri buoni propositi prima ancora di iniziare in maniera concreta. La mia fortuna è stata quella di aver intrapreso la strada della sostenibilità quando vivevo in Galles. Quindi, come potrete ben capire, questi nomi inglesi si sono perfettamente integrati al mio stile di vita senza troppo sforzo. Conoscevo il loro significato perché rientravano nella mia vita di tutti i giorni, ma ho notato che ciò che io do per scontato, non lo è assolutamente per tutti.
Questo articolo nasce da una conversazione sull’argomento con le mie colleghe universitarie. Infatti, non è mancata l’occasione di presentarmi a loro come Zero Waster e, molte di esse, incuriosite, mi hanno chiesto cosa significassero questi due termini non solo in quanto semplici parole, ma soprattutto in quanto stile di vita.
Ho capito, quindi, che le informazioni di cui io dispongo sono importanti per molte persone. Mi è tornato in mente quanto è stato difficile per me intraprendere questa strada all’inizio: qualsiasi informazione cercassi su internet, non riuscivo a trovarne una che potesse dare spiegazioni alle mille domande che mi frullavano per la testa. Ecco perché ho deciso di scrivervi, per rispondere ad una delle prime domande in cui vi imbatterete durante il percorso, sia che ve lo chiediate voi, sia che qualcuno cerchi di capire il vostro stile di vita: che cos’è lo Zero Waste?
Che cos'è lo Zero Waste?
Lo Zero Waste lo si può definire come un movimento che diventa, successivamente, uno stile di vita. Spesso associato allo stile di vita minimalista (minimalism), che si rifà al vivere la propria vita eliminando tutto ciò che è superfluo, lo Zero Waste si occupa anche di questo.
Il punto di partenza consiste proprio nell’eliminazione del superfluo e, nello specifico, di tutto ciò che non sia riciclabile o che sia difficilmente riciclabile. Il punto finale? Annullare la produzione di rifiuti.
Come potete capire, quindi, lo Zero Waste nasce fuori di casa, direttamente dai nostri acquisti quotidiani. Il movimento Zero Waste si basa sulla teoria del triangolo del riciclaggio, ossia: riduci, riusa e ricicla. A questo triangolo, noi Zero Waster amiamo aggiungere un quarto elemento che viene posto alla base di tutti gli altri: refuse, ossia rifiuta.
Eh già, perché lo Zero Waste, essendo uno stile di vita a tutti gli effetti, pianta le sue radici profonde nel nostro essere. L’impegno che fa di una persona uno Zero Waster consiste proprio nel riadattare tutte le sue tipologie di acquisto a queste regole. Non basta ridurre lo spreco, o cercare di riutilizzare quante più volte possibili le bottiglie di plastica, o fare la raccolta differenziata: il punto fondamentale è proprio quello di modificare gli acquisti e, quindi, rifiutare in partenza tutto ciò che sappiamo che finirà per inquinare.
Da qui si può quindi notare il motivo della scelta del nome “Zero Waste”, ossia “zero spreco”.
Qual è la differenza tra Zero Waste e Plastic Free?
Ora che sapete che cos’è lo Zero Waste, credo che la distinzione con l’espressione Plastic Free vi possa sembrare un po’ più chiara.
Il movimento del Plastic Free ha come scopo l’eliminazione della plastica dai nostri consumi. Mica facile! Avete mai provato a camminare e guardarvi intorno in un supermercato? Ogni cosa è fatta di plastica! Quando ho iniziato questo percorso, le mie prime volte nei supermercati rappresentavano sempre per me momenti di malessere, a volte addirittura di panico! Non vedevo altro che un muro di plastica che io sapevo essere inutile!
In sostanza, la differenza tra Plastic Free e Zero Waste è questa: il Plastic free è l’eliminazione della plastica, mentre lo Zero Waste è la completa eliminazione di tutto ciò che riteniamo superfluo. Una persona che vive una vita Plastic Free, in un supermercato, cercherà Cotton fioc in bambù (per esempio) evitando quelli in plastica. Una persona Zero Waste, invece, eviterà in partenza l’acquisto dei Cotton fioc, in quanto beni monouso che, inevitabilmente, finiranno comunque a modo loro per inquinare.
Le varie forme di Zero Waste
Ovviamente, come ogni stile di vita, il movimento Zero Waste assume forme diverse, in base alle persone. L’esempio che vi ho proposto nel paragrafo precedente era per farvi capire la differenza ma, ovviamente, tutto dipende dalle persone in questione.
Ogni Zero Waster decide cosa ritiene superfluo e cosa, invece, reputa fondamentale. Potrei decidere di non comprare niente di una marca solo perché so che la produzione produce inquinamento. Oppure potrei decidere di comprare lo stesso, ma solo quello che l’azienda produce senza utilizzare imballaggi.
Insomma, potrei farvi un miliardo di esempi, senza mai riuscire a riassumere tutto.
Come ogni scelta di vita, essere Zero Waster è una scelta strettamente personale: nessuno potrà mai entrare nella sfera di ciò che uno Zero Waster sceglierà di acquistare.
Fatto sta che, quando deciderete di intraprendere questa strada, sarete voi quelli a giudicare il prossimo ve l’assicuro. Io l’ho fatto! Ahahahah
Una cosa che certamente si può aggiungere è che, spesso, abbracciare il movimento Zero Waste e quello Plastic Free avviene di conseguenza o contemporaneamente: le due filosofie di vita, quindi, si uniscono e si combinano tra loro.
Molto spesso si parte dalla rinuncia alla plastica, problema di cui tutti siamo ormai a conoscenza, per poi ritrovarsi in questo mondo ben più vasto che è lo Zero Waste, proprio come è successo a me. È molto facile trovare persone che, una volta abbracciata questa filosofia di vita, hanno poi deciso di iniziare una dieta vegetariana o vegana. Questo perché, una volta avvenuta la presa di coscienza, si iniziano a vedere in giro sempre più sprechi, non più soltanto nel consumo, ma soprattutto nelle fasi della produzione del prodotto in questione. (ma questo è un altro articolo ahahah)
Bene, spero di essere stata breve ma esaustiva nel cercare di spiegarvi che cos’è lo Zero Waste. Se questo mondo vi affascina particolarmente, ricordatevi di iscrivervi alla nostra newsletter, così da poter leggere l’articolo fresco di tastiera della settimana prossima, nel quale vi spiegherò i primi passi da compiere per diventare veri e propri Zero Waster!
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